Giovedì 13 marzo


Giovedì,13 marzo, siamo andati al teatro Miela ad assistere allo spettacolo dei Chiricchichè. Bea
In teatro c'erano musicisti bravissimi. Lorenzo L.

In teatro c'erano Jacques e Juan che stavano preparando gli strumenti. Chris
Mi è piaciuto quando Juan ha suonato la mascella d'asino. Simone
Il momento più divertente è stato quando sono andato a ballare il cha cha cha. Francesco
Alla fine siamo tornati a scuola er fare italiano. Alessandro
In teatro c'erano tanti strumenti. Elena
Dopo, di sera, ho guardato su tele4 se c'era lo spettacolo ma invece non c'era. Marco V.
Il momento più divertente è stato quando Juan ha suonato la chitarra. Anna M.
I bambini, quando finiva un pezzo, applaudivano ed erano molto felici.
Il momento più emozionante è stato quando Juan ha nominato l'arpa. Paola

In teatro c'erano sei musicisti con degli strumenti che mi piacevano. Luca








Giovedì 13 marzo

Giovedì 13 marzo siamo andati al teatro Miela per vedere lo spettacolo dei Chirikè!



Ecco i nostri disegni.
Classi prime

22 febbraio: I Tuareg I signori del deserto


Abbiam viaggiato e scoperto tra le dune del deserto, sulla groppa di un cammello, un fiero regno senza castello... ... leggende e poesie sui Tuareg
Classi III A e B Scuola Primaria “Emo Tarabochia” Anno scolastico 2007 - 2008
I TUAREG DELLA MONTAGNA
Leggenda
Ottocento anni fa i Tuareg vivevano su una montagna sopra il deserto e il monte si chiamava “House”.
Un giorno il monte crollò a causa del terreno friabile e i Tuareg caddero nel deserto. I frammenti della montagna diventarono una distesa di sabbia dorata ed ancora oggi i Tuareg pregano la dea della pioggia affinché bagni la sabbia del deserto e ricostruisca la loro montagna. È questo il motivo per cui oggi questo popolo vive nel deserto.
La montagna del deserto
era tutta del capo Tuareg Roberto,
cadendo si frantumò in mille quadretti
come la sabbia dorata fatta a pezzetti.
Pregan ancora oggi la Dea della pioggia
che faccia cadere qualche goccia
per questo stan lì ad aspettare
che la montagna possa ritornare .
Irene , Andrea, Nicole , Elisabetta - IIIA
LE CAROVANE DEI TUAREG
Leggenda
Centinaia di anni fa vivevano sparse nel deserto famiglie di Tuareg.
Ogni famiglia faceva da sola una carovana per raggiungere il grande lago Salato e vendere così il sale prezioso. Un giorno apparve ad una di queste famiglie il Dio Sabbia che chiese loro “Come mai viaggiate sparsi?” I Tuareg di queste famiglie risposero “Non conosciamo altri Tuareg”. Il Dio Sabbia allora scatenò la pioggia in un unico punto del deserto dove si formò un’ oasi: così tutti i Tuareg si conobbero.
Da allora questo popolo vive unito nel deserto e ogni anno formano un’unica lunga carovana di uomini e cammelli.
I cammelli
sono svegli
giorno e notte
sulle deserte rotte.
Le carovane viaggiano lontano
andando lente e piano.
Daniel, Emily, Mattia, Chiara - IIIA
PERCHÈ I TUAREG INDOSSANO IL TUR BANTE O IL VELO ?
Leggenda
Una volta tutti i Tuareg avevano il turbante sul capo, ma un giorno il Dio Vento portò via il turbante delle donne perchè il Dio non voleva che loro lo indossassero.
Così le donne si misero solo un velo leggero e da quel giorno pregarono il Dio Vento affinché non portasse via loro anche il velo.
I maschi portano il turbante
perché è molto interessante.
Le donne portano il velo
perché è molto leggero.
Riccardo, Rosaria, Michele, Leonardo e Matteo - IIIA
IL VESTITO BLU DEI TUAREG
Leggenda
Una volta i Tuareg vestivano ogni giorno con una tunica bianca.
Un giorno mentre stavano viaggiando nel deserto e il vento soffiava forte udirono la voce del loro Dio che disse loro: “Laggiù c’è una duna color cobalto brillante che è magica!” I Tuareg così ascoltarono il loro Dio e videro la duna magica!
Il vento allora portò la sabbia della duna magica, che colpì i Tuareg e improvvisamente scoprirono cosa era successo e perché il loro Dio li aveva guidati
alla duna: la loro tunica era diventata color blu cobalto.
Ecco perché adesso questi uomini si chiamano uomini blu.
I Tuareg come la sabbia
non possono stare in gabbia.
Indossavano una tunica bianca
che arriva loro fino all’anca.
Un giorno la sabbia cobalto li colpì
e si vestirono sempre così
Kevin, Danjel, Daniele, Micòlle - IIIA
IL LAVORO DEI TUAREG
Leggenda
Tanto tempo fa i bambini,le donne e gli uomini Tuareg si annoiavano perché non avevano niente da fare, ma neanche niente da bere. Un giorno un cammello
parlante disse loro: «Senza fare le carovane non avrete mai l’acqua da bere». Ma il popolo Tuareg rispose: «Se noi facciamo le carovane i bambini piccoli e il gregge resteranno da soli, senza nessuno che li curi». Il cammello parlante allora suggerì loro «Le donne potrebbero restare a casa a curare i bambini piccoli e il gregge!!»
Gli uomini Tuareg seguirono il consiglio del cammello; ecco perché adesso le donne non fanno la carovana, ma i Tuareg hanno sempre l’acqua e non si annoiano più.
La carovana
è una realtà sovrana
che attraversa il deserto
in modo certo.
La carovana
è un cammino
dalla sera al mattino.
Alice, Alessandro, Hamdi, Arianna - IIIB
PERCHÉ I TUAREG INDOSSANO LA TUNICA BLU ?
Leggenda
Tanto tempo fa i Tuareg indossavano la tunica gialla che ricordava il colore del sole, ma quando fecero, la prima carovana, videro durante il tragitto un’oasi ed assetati e stanchi si accamparono. Lì videro molti cespugli con le bacche blu che sembravano appettitose: ma spostando i cespugli, videro uno scorpione parlante che disse loro di seguirlo.
I Tuareg obbedirono e videro un lago; lo scorpione suggerì loro di tuffarsi vestiti e di farsi toccare dai branchi di pesci blu che nuotavano nel lago.
Gli uomini ascoltarono lo scorpione e uscirono dal lago con le tuniche color blu cobalto. Da quel giorno così i Tuareg indossano la tunica blu per non confondersi
più dal colore dorato della sabbia del deserto.
I Tuareg indossano la tunica blu cobalto
che si riconosce dall’alto.
La tunica dei Tuareg non si confonderà con l’asfalto
e neanche con la sabbia degli uomini blu cobalto.
Filippo, Chiara, Annalisa, Nicholas - IIIB
LA LEGGENDA DEI TURBANTI
Leggenda
Un tempo le donne Tuareg non usavano il turbante perché non sapevano arrotolarselo sul capo e gli uomini invece ne erano capaci. Per questo le donne
erano gelose, ma gli uomini non volevano insegnare loro come usarli. Le donne, però, alla fine, dopo molte insistenze riuscirono ad ottenere una spiegazione dagli
uomini. Le donne poi provarono ad indossarlo, ma videro che era pesante perciò decisero di indossare solamente un velo leggero.
Così ancora oggi gli uomini Tuareg si mettono il turbante e le donne un leggero copricapo: un velo.
Velo pesante
il vero turbante,
grande e pesante
nuovo turbante
e dal mercante
prezzo gigante.
Samuel, Giorgia, Andrea, Eric, Ana Laura - IIIB
LA PIANTA DELL’HENNÈ
Leggenda
Tanto tempo fa un Tuareg passeggiava in una foresta, a un certo punto vide una grossa pianta carnivora che lo stava per divorare. Lui riuscì a fuggire al suo villaggio e insieme ai suoi compagni, costruirono delle forbici giganti. Insieme ritornarono nella foresta e tagliarono la grossa pianta carnivora. Mentre
questa veniva tagliata uscì dalle sue radici una specie di crema marrone che pensavano fosse sacra. Quando ritornarono al villaggio decisero che da quel giorno
le spose prima del matrimonio avrebbero dovuto spalmarsi la crema, che chiamarono hennè, sui piedi: un segno di buon auspicio e fortuna come protezione dal male.
Le spose Tuareg si spalmano l’hennè
sui piedi e sulle mani e sai perché?
Porterà tanta fortuna
questa crema della duna.
Sara, Lisa, Lorenzo - IIIB
Illustrazioni di: Ye Jia Yuan, Ye Ya Hui - IIIB

martedì 22 gennaio

L'opera di Pechino

LO SPETTACOLO “IL MONACO INNAMORATO”
Martedì 22 gennaio sono andato al teatro Miela ad assistere all'opera teatrale “Il monaco innamorato”. Ho visto che il monaco si era travestito da un signore con la barba lunga e grossa. La sua maglia era bianca e i pantaloni erano marrone chiaro.
Mi sono emozionato quando ha cominciato a fare le capriole. Luca
Il 22 gennaio sono andato al teatro Miela a vedere “Il monaco innamorato”.
Il monaco aveva una maglietta bianca e i pantaloni marroncini.
La scena più bella era quando faceva ginnastica perchè mi ha ricordato subito la mia ginnastica. Marco V
Martedì 22 gennaio siamo andati a vedere “Il monaco innamorato” e siamo entrati e abbiamo visto il cinese che faceva acrobazie e saltava sudando, la parte che mi piaceva era quando saltava all'indietro. Chris
Martedì 22 gennaio sono andato al teatro Miela per vedere “Il Monaco innamorato”.
Sul palco non c'era ancora nessuno quando è saltato fuori il Monaco. All'inizio ballava con stile cinese. Il Monaco aveva un travestimento buffo, aveva la faccia tutta colorata, aveva degli stivali da ballo cinese, aveva un giaccone con le maniche lunghe, poi ci ha detto che voleva imparare “l'opera di Pechino”.
Quando si è tolto il travestimento ci ha mostrato la danza con le mani.
Il momento che mi è piaciuto di più era quando aveva giocato con le spade e poi ci ha detto che nessuno, e neanche lui, ha mai provato con tre spade. Riccardo
Martedì 22 gennaio sono andato al teatro Miela a vedere “Il monaco innamorato”.
Mi sono divertito quando faceva le capriole in aria e le acrobazie con le sciabole.
All'inizio era vestito con una barba rossa finta, un lungo vestito nero e degli zoccoli altissimi. Federico
Martedì 22 gennaio sono andato al teatro Miela, a vededre “Il monaco innamorato”. L'attore era uno solo non chiedete il perchè a me! Mi è piaciuto quando roteava in aria le due spade.
Il teatro Miela era bello, perchè aveva le tende di velluto nero. Piero
Martedì 22 gennaio sono andato al teatro Miela a vedere “Il monaco innamorato” che ci raccontava la storia della sua vita.
Il momento più emozionante è stato quando aveva le due spade. Sapeva fare tante capriole in avanti e indietro.
Era vestito con una lunga tunica nera, aveva una barba lunga e rossa e aveva una maschera rossa bianca e nera. Francesco
Martedì 22 gennaio sono andata al teatro Miela a vedere “Il monaco innamorato”.
Lo spettacolo era grandissimo e bellissimo.
Il monaco faceva tanto ridere, ha fatto alcuni movimenti con le due spade, ha fatto le capriole indietro e avanti, ha fatto la ruota senza le mani.
Aveva la barba rossa, gli stivali alti e un vestito bellissimo.
Al Miela c'erano dei sedili rossi e comodi. Anna M.
Martedì 22 gennaio sono andata al teatro Miela a vedere lo spettacolo “Il monaco innamorato”.
A me è piaciuto quando faceva con le spade e mi è piaciuto anche quando ha fatto le capriole senza mani.
Il momento più bello è stato quando si è rimesso la maschera.
Michelle
Il 22 gennaio sono andata al teatro Miela per vedere “Il monaco innamorato” e mi è piaciuto quando ballava.
All'entrata del teatro Miela c'erano dei quadri. Il teatro era grande e con tantissimi bambini da riempirlo tutto. Tea
Martedì 22 gennaio sono andata a vedere il “Il monaco innamorato”. A me piaceva perchè aveva fatto il ballo con due spade e anche mi piaceva la capriola senza mani e quando faceva finta di piangere.
Alla fine mi è piaciuto quando ha fatto l'inchino. Beatrice
Martedì 22 gennaio siamo andati al teatro Miela per vedere lo spettacolo “Il monaco innamorato”. Il teatro era pieno di gente.
Il monaco è stato molto bravo a raccontare la sua vita e a fare tutte quelle acrobazie.
Io mi sono divertito con due tipi di musica diversa: la prima era quando giocava con le spade e la seconda quando c'era quella musica molto forte.
Il monaco era vestito con delle braghe marroncine e un vestito bianco. Alessandro
Martedì 22 gennaio sono andato al teatro Miela a vedere lo spettacolo del monaco innamorato.
Quando siamo entrati mi sono emozionato.
Il monaco era vestito con una tunica nera e due stivali bianchi e neri, una lunga barba rossa e la faccia dipinta.
Mi è piaciuto quando faceva i gesti con le spade e anche quando raccontava la sua storia.
Simone
Martedì 22 gennaio sono andata a teatro a vedere lo spettacolo “Il monaco innamorato”.
Sopra il palcoscenico c'erano due facce dorate, una contenta e una triste.
Il monaco era bravissimo con le spade e faceva ruote favolose anche senza mani, senza filo, senza niente. Insomma era bravissimo.
Aveva una maglia bianca e dei pantaloni gialli. Paola